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Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda gabriele il 23/03/2015, 13:29

franz ha scritto:
gabriele ha scritto:ATO non vuol dire "regione", "comune" o "provincia". Sono enti autonomi finanziati dagli enti locali a cui fanno riferimento

Un po' come un consorzio, quindi.
Il modo migliore per avere costi gonfiati senza aver alcun controllo democratico (non ci sono elezioni per i membri dell'ATO ma solo nomine politiche). Se il consorzio funziona, nel senso che è onesto nella sue gestione, va bene, ma se non va bene diventa un centro di spesa/costo fuori controllo. Gli enti primari (comune, provincia, regione) possono solo pagare la fattura. Bisognerebbe vedere le differenze tra preventivi e consuntivi di questi ATO. Il privATO lo puo' cambiare, l'ATO no. :?



I membri dei direttivi delle ATO sono nominati dagli stessi enti locali. Un esempio: [http://www.consigliodibacinolv.gov.it/consiglio.html]AATO Consiglio di Bacino per la laguna di Venezia[/url]. In Veneto le ATO sono state traformate in Consigli di Bacino, ma il succo è sempre lo stesso.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda trilogy il 23/03/2015, 14:55

non lamentiamoci, ci sono dei "fortunati" che hanno avuto i soldi indietro con sentenza della Corte Costituzionale, parere del Consiglio di Stato e delibera della ATO di ben 6 pagine....

DELIBERA
1.di determinare nella misura di € 2,80= l’importo “pro-capite” della remunerazione del
capitale investito relativo al periodo 21 luglio – 31 dicembre 2011 da restituire agli utenti

del servizio idrico integrato dell’ATO della Provincia di Lecco ai sensi della delibera
dell’AEEG 25 giugno 2013 n. 273/2013/R/IDR, come risultante dal prospetto di calcolo
allegato A) al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale;

http://www.provincia.lecco.it/wp-conten ... eCOPIA.pdf

Poi si sono beccati l'aumento delle tariffe del 9% in un anno ;)

Si comunica che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, viene applicato un incremento del 9% rispetto alla tariffa del servizio idrico integrato applicata nell’anno 2014, come previsto dalla delibera del Consiglio Provinciale di Lecco n. 35 del 3 giugno 2014 in attuazione della deliberazione n. 643/2013/R/IDR dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico
http://www.idroservice.larioreti.it/com ... integrato/
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda franz il 24/03/2015, 16:58

Il buco nell'acqua del referendum sull'acqua
Pubblicato: 24/03/2015 14:10 CET Aggiornato: 1 ora fa

Marco Di Gregorio
Giornalista e imprenditore, esperto consumo sostenibile

Viene uno e ti dice: da domani devi pagare per l'aria che respiri e per l'acqua che bevi. Certo che no gli rispondo. E così hanno fatto pure milioni di Italiani quando hanno dovuto esprimersi nei referendum del 2011 eliminando le norme che consentivano ai comuni di affidare in gestione gli acquedotti.

Peccato che la domanda giusta da porre non fosse quella bensì: volete firmare un assegno in bianco ai politici per la gestione dell'acqua e degli altri servizi pubblici? E a questa domanda credo che la grande maggioranza degli Italiani avrebbe risposto neanche per idea.

Il risultato del referendum è stato quello di bloccare il tentativo di trasformare l'acqua da bene di tutti (e quindi di nessuno) in un vero e proprio bene comune degno perciò di essere gestito nell'interesse della collettività. Proprio come sosteneva in un articolo apparso sulla Treccani un giurista prima del referendum:

In definitiva, né la categoria del bene comune, né il riconoscimento di un diritto fondamentale all'acqua (proclamato recentemente dall'Onu nella Risoluzione dell'Assemblea Generale n. 10967 del 29 luglio 2010) appaiono incompatibili con una gestione del servizio da parte di privati: ciò che tali concetti rendono invece imprescindibile è la ricerca di efficienza mediante la riduzione degli sprechi e il contenimento dei costi, nell'ambito di un "contesto regolatorio" più forte e indipendente che, a livello locale come a livello nazionale, sia in grado di contemperare l'indiscutibile rilevanza economica dell'attività, con le istanze universalistiche e solidaristiche insite nella fruizione collettiva di una risorsa scarsa, ma essenziale per lo sviluppo della vita umana

Le conseguenze di tale inganno sono sotto gli occhi di tutti; in meno di 10 anni a fronte di un'inflazione quasi assente il costo dell'acqua è aumentato di oltre il 50% e non certo a causa della "privatizzazione" che non aveva fatto in tempo a prendere piede visto che le norme abolite erano state da poco approvate.

Di fronte a una situazione drammatica che vedeva un'elevata dispersione e una qualità non sempre ottimale (vi ricordate quando per risolvere il problema dell'atrazina avevano aumentato le percentuali consentite) si era pensato di intervenire attribuendo all'acqua un valore; per farlo era necessario inserirla all'interno di un processo economico concretamente misurabile sia in termini di costi/benefici che di qualità. L'acqua era e rimaneva di tutti ma non andava sprecata anzi erano necessari investimenti per migliorarne qualità diminuendo al contempo la dispersione. Per fare ciò erano necessari soldi (e ai fini di questo discorso non importa se privati o pubblici) soldi che per loro natura vogliono essere remunerati se no vanno altrove. Eliminando questo semplice concetto i referendari hanno reso impossibili gli investimenti necessari col risultato che abbiamo visto sia in termini di costi che di qualità. I Comuni non hanno infatti i soldi non dico per fare gli investimenti ma neanche per calmierare i prezzi che infatti aumentano. I privati si tengono alla larga da un settore in cui le decisioni del boss locale possono cambiare lo scenario da un giorno all'altro (situazione prevedibile e infatti prevista).

L'idea che ha mosso molti in buona fede era quella secondo cui non si poteva far dipendere l'accesso a un diritto fondamentale come quello all'acqua su basi economiche. Un'idea più che giusta, ci mancherebbe altro. Peccato che così il risultato è che l'acqua la pagano tutti allo stesso modo cioè ugualmente cara. Con la "privatizzazione" i Comuni avrebbero potuto semplicemente mettere nel bando che la fornitura doveva essere gratuita per tutti i redditi fino a una certa soglia. In questo modo l'acqua al disoccupato l'avrebbe pagata il banchiere di Goldman Sachs mentre il disoccupato magari avrebbe trovato lavoro nell'impresa che faceva l'acquedotto! Ma siccome questa situazione conviene ai politici (che così continuano a nominare i loro famigli nella gestione) questi, a differenza di quanto avvenuto con l'abolizione del finanziamento dei partiti, non hanno interesse a ristabilire una situazione accettabile.

http://www.huffingtonpost.it/marco-di-g ... 24498.html
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda trilogy il 24/03/2015, 18:02

franz ha scritto:Il buco nell'acqua del referendum sull'acqua
Pubblicato: 24/03/2015 14:10 CET Aggiornato: 1 ora fa

Marco Di Gregorio
Giornalista e imprenditore, esperto consumo sostenibile

L'acqua era e rimaneva di tutti ma non andava sprecata anzi erano necessari investimenti per migliorarne qualità diminuendo al contempo la dispersione. Per fare ciò erano necessari soldi (e ai fini di questo discorso non importa se privati o pubblici) soldi che per loro natura vogliono essere remunerati se no vanno altrove. Eliminando questo semplice concetto i referendari hanno reso impossibili gli investimenti necessari col risultato che abbiamo visto sia in termini di costi che di qualità. I Comuni non hanno infatti i soldi non dico per fare gli investimenti ma neanche per calmierare i prezzi che infatti aumentano. I privati si tengono alla larga da un settore in cui le decisioni del boss locale possono cambiare lo scenario da un giorno all'altro (situazione prevedibile e infatti prevista).[..]

http://www.huffingtonpost.it/marco-di-g ... 24498.html


Su questo aspetto con il referendum c'è stato un grosso equivoco. In molti hanno identificato la frase "remunerazione del capitale investito" poi eliminata dal referendum, come "profitto".
Nella realtà questa voce rappresenta il costo del capitale che un'azienda deve reperire per fare gl'investimenti. Prende un mutuo? paga interessi alla banca, chiede soldi ai soci? li deve remunerare ecc.
Questo costo puoi eliminarlo dalla legge ma non puoi eliminarlo dalla realtà delle cose.
Il profitto poi dipende dall'efficienza della gestione.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda franz il 25/03/2015, 8:26

trilogy ha scritto:Su questo aspetto con il referendum c'è stato un grosso equivoco. In molti hanno identificato la frase "remunerazione del capitale investito" poi eliminata dal referendum, come "profitto".
Nella realtà questa voce rappresenta il costo del capitale che un'azienda deve reperire per fare gl'investimenti. Prende un mutuo? paga interessi alla banca, chiede soldi ai soci? li deve remunerare ecc.
Questo costo puoi eliminarlo dalla legge ma non puoi eliminarlo dalla realtà delle cose.
Il profitto poi dipende dall'efficienza della gestione.

Grosso equivoco su cui si è volutamente giocato, sfruttando in modo demagogico anche altri equivoci, ben piu' notevoli. Come quello tra "privatizzare l'acqua" e "privatizzare la gestione dell'acqua".
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