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Bimbi streghe e bimbe cavalieri

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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda gabriele il 19/03/2015, 22:19

pianogrande ha scritto:Non però mandando in prima linea un bambino di un anno e mezzo o tre o quattro o cinque...


E' per questo che i genitori devono avere un ruolo di primissimo piano e soprattutto partecipativo oltre che di controllo.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda flaviomob il 20/03/2015, 10:19

I pregiudizi esisteranno sempre, ma la società deve evolvere. Usa ed Europa danno segnali inequivocabili: i bambini possono essere adottati da coppie monosessuali (ti va bene come termine o preferisci qualcosa di più retrivo?) e stanno bene, godono di ottima salute psichica, crescono meglio che con le famiglie maltrattanti a cui talvolta sono stati tolti.

I pregiudizi esisteranno sempre, ci sono anche verso le coppie miste (secondo vecchie considerazioni "razziali"), verso i figli di arabi o musulmani, persino verso i figli di "meridionali", africani o cinesi. Nonché disabili: molti bimbi autistici passano il compleanno da soli anche quando i genitori invitano tutti i compagni di classe. Forse tra l'uovo e la gallina è la comunità a dover evolvere, non trovi?


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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 20/03/2015, 12:33

flaviomob ha scritto:I pregiudizi esisteranno sempre, ma la società deve evolvere. Usa ed Europa danno segnali inequivocabili: i bambini possono essere adottati da coppie monosessuali (ti va bene come termine o preferisci qualcosa di più retrivo?) e stanno bene, godono di ottima salute psichica, crescono meglio che con le famiglie maltrattanti a cui talvolta sono stati tolti.

I pregiudizi esisteranno sempre, ci sono anche verso le coppie miste (secondo vecchie considerazioni "razziali"), verso i figli di arabi o musulmani, persino verso i figli di "meridionali", africani o cinesi. Nonché disabili: molti bimbi autistici passano il compleanno da soli anche quando i genitori invitano tutti i compagni di classe. Forse tra l'uovo e la gallina è la comunità a dover evolvere, non trovi?


Lo ripeto ancora.
Sono perfettamente d'accordo sulla lotta ai pregiudizi e io parlo di attenzione, di delicatezza e di agire in modo da non far trovare sulla linea del fuoco i bambini.
Non vedo cosa ci possa essere di male nel sottolineare questi aspetti.

Se in qualche parte del mondo, e ne sono ben felice, il problema viene brillantemente risolto, non resta che andare a vedere come fanno.
Quanto al confronto con situazioni peggiori che fanno optare per l'adozione anche di coppie perfino asessuate direi che sfondi una porta aperta e l'ho già dichiarato.

Insomma, sto dalla parte dei bambini come tutti noi.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda annalu il 20/03/2015, 13:03

pianogrande ha scritto:Caro Flavio.
Se il mondo ha la sua parte di marcio è tutto il mondo che ce l'ha.
Non è quello il problema, o meglio, non può essere questo fatto a fare la differenza.

Ciò non toglie che ci possano essere problemi in queste novità ed è d'obbligo il massimo di attenzione perché questi problemi non si scarichino sul soggetto più debole tra i soggetti coinvolti e cioè sui bambini.

Nessun pregiudizio e nessuna preclusione di principio.

Conosciamo o dovremmo conoscere l'ambiente dei bambini; i suoi meccanismi.

E' un ambiente che ha anche lui i suoi lati cattivi, inutile girargli intorno.

Anche questo fatto dei gay che sono più bravi e selezionati delle coppie etero può essere un pregiudizio.

Mi ricordo sempre la storiella: ma che gay e gay! Non c'ai la Ferrari, non c'ai la villa al mare.... tu sì nu povero ricchione.

L'unico argomento davanti al quale cedo le armi è il confronto con orfanatrofi ed altre pericolose situazioni.

Attenzione, quindi.
Un po' più del solito proprio perché i pregiudizi esistono, sono forti e cattivi.... e fanno male.

Pianogrande, ovvio che non hai tutti i torti, ma mi pare che tu affronti il problema da un punto di vista non corretto.
Adottare un bambino richiede una procedura molto lunga e difficile: bisogna affrontare un'infinità di controlli con relative intrusioni non sempre piacevoli nella propria vita privata, al fine di essere ritenuti idonei all'adozione. Una volta ottenuta l'idoneità, la trafila non è terminata: in Italia le coppie che chiedono di adottare sono molto più numerose dei bambini adottabili, quindi ci sono lunghe liste con vari criteri di priorità e conseguenti liste di attesa, ed anche una coppia eterosessuale "perfetta" da tutti i punti di vista può avere difficoltà ad avere un bimbo da adottare, figuriamoci quindi una coppia unisessuale (per usare il termine di Flavio, anche se non capisco perché uni- sia meglio di omo-, ma non importa).
Il problema è un altro: il problema è che in Italia una coppia omosessuale non può nemmeno richiedere di adottare un bambino, perché in Italia è vietato.
Chiediamoci allora se questo divieto può danneggiare qualche bambino.
Un qualsiasi bambino in stato di abbandono ha bisogno prima di tutto di essere amato, poi di mantenere una stabilità emotiva ed affettiva. Ci sono coppie unisessuali in cui un elemento della coppia ha avuto in precedenza relazioni eterosessuali dalle quali possono essere nati dei figli. Mettiamo il caso che un figlio sia stato cresciuto dal genitore poi diventato partner di una famiglia unisessuale. Il bimbo è cresciuto in questa nuova famiglia, ed è ormai stabilmente legato con forti legami affettivi sia col genitore biologico che col suo nuovo partner, ma il nuovo partner non potrà mai essere riconosciuto come genitore legale bambino. Se il genitore biologico dovesse disgraziatamente morire, il bimbo non avrebbe alcun legame legale con la persona che ha sempre conosciuto come genitore, e potrebbe anche venir giudicato "in stato di abbandono" e quindi sottratto alla sua casa ed ai suoi affetti per essere affidato ad una nuova famiglia. Pensi davvero, Piano, che questo possa essere un bene per il bambino?
Oppure, un caso più generale. Un bambino grandicello può non venir desiderato come figlio da nessuna delle famiglie "normali" (nel senso eterosessuali) disponibili, magari per qualche suo handicap, magari proprio perché già da piccolo manifesta inclinazioni omosessuali non gradite dalle potenziali "famiglie perfette"; non credi che questo bambino crescerebbe meglio se potesse venir adottato da una famiglia, sia pure unisessuale? Io penso anzi che, nel caso di un bimbo con tendenze omosessuali, crescere con genitori unisessuali potrebbe essere per lui molto meglio, in quanto non si troverebbe a dover affrontare situazioni di rifiuto non solo da parte di eventuali compagni di scuola bulletti, ma spesso anche dalla stessa famiglia di origine.

Insomma, io credo che le situazioni dei bambini in stato di abbandono (o potenzialmente tali) possono essere molto varie e diversificate, e penso che un divieto assoluto - come è la situazione italiana attuale - non rappresenti il meglio possibile per ciascuno di loro. Una volta che il divieto venisse superato, resterebbero i "normali" controlli dei servizi sociali e dei tribunali minorili, e certo un bimbo difficlmente verrebbe affidato ad una coppia priva dei requisiti necessari, etero od omosessuale che sia.

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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 20/03/2015, 18:46

Insomma, un problema non ancora risolto da tanti punti di vista.
Credo che siamo d'accordo che non basta togliere il divieto per risolverlo.
Potrebbe essere un passo da fare con molta attenzione.
Probabilmente una gradualità nei requisiti.
Annalu presenta dei casi limite e si potrebbe partire da lì (bambini che non debbono rischiare di essere tolti dalla famiglia in cui sono cresciuti).
Anche le discussioni per l'introduzione del divorzio erano partite da casi limite (vedove bianche e quant'altro).
Adesso, il divorzio è stato perfino fluidificato.
Mi auguro, e con la dovuta prudenza e tenendo conto di tutte le riserve che possono emergere, che l'adozione da parte di famiglie omosessuali (intanto le definisco "famiglie" e quindi non sono contro) seguano lo stesso destino.
Ci vorrà tempo.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda annalu il 21/03/2015, 22:34

E' vero, ho portato dei casi limite, ma i casi limite sono creati proprio dai divieti, e solo l'abolizione dei divieti li può risolvere.
In Italia il terrore che omosessuali (dichiarati) possano allevare dei bambini è tale, che il divieto assoluto di adottare bambini è esteso anche ai single, cioè a persone che non facciano parte di una coppia (etero, ovviamente).
Di recenta è stata proposta una modifica delle regole per l'adozione di bambini dati in affidamento. Se un bambini dato in affido diventava adottabile, la modifica propone che la famiglia affidataria abbia la precedenza se vuole adottare il bimbo affidato, e questo nell'interesse della continuità affettiva del bambino.
La proponente questa modifica ha però dovuto ritirare la parte che riguardava il caso in cui l'affidatario sia un single, perché aveva avuto il sentore che parte del parlamento avrebbe votato contro, per timore che in questo modo si aprisse uno spiraglio per l'adozione da parte di omosessuali i quali (oibò) avrebbero potuto richiedere l'adozione in qualità di single.
Il meglio è nemico del bene, quindi senza questa parte, l'adozione da parte delle famiglie affidatarie regolarmente sposate è stata facilitata: alcuni bambini se ne avvantaggeranno, altri no. Meglio alcuni che niente? Forse, ma non ne sono così sicura.
Al presente il tribunale dei minori non ha problemi ad affidare bambini a persone sole che magari hanno un partner dello stesso sesso, a patto che appaiono idonee ad allevare positivamente il minore. D'ora in poi, il tribunale dei minori saprà che se affida un minore ad una coppia regolarmente sposata questa in seguito potrà adottarlo; se lo affida ad una persona non sposata invece questo non potrà accadere; difficile pensare che questo non possa influenzare il tribunale nella scelta della persona affidataria.

Insomma, lasciamo rigidi a piacere i criteri per la precedenza nella scelta delle persone cui concedere la possibilità di adottare un bambino, ma eliminiamo i divieti che vietano ad alcune categorie questa possibilità: solo eliminando i divieti si potrà raggiungere una situazione più equilibrata, soprattutto in favore dei bambini.

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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda flaviomob il 22/03/2015, 14:33

Il termine usato da alcuni manuali di diritto è "monosessuale", non unisessuale. Il motivo per cui non si usi il termine "omosessuale" mi è oscuro, ma siamo in Italia e un po' di ipocrisia non si nega a nessuno :)

Bisogna fare chiarezza su alcuni punti: gli orfanotrofi non esistono più. Oggi ci sono le case famiglia e le comunità per minori (con un limite massimo di otto bambini/ragazzi). In realtà situazioni di degrado dove grossi istituti sono mascherati da un numero X di comunità, diciamo nello stesso "condominio" per capirci, sembra che esistano ancora nelle zone più disagiate.

Anche il mito che le coppie (etero) facciano la fila per strappare generosamente i pargoli a codeste (talvolta alienanti) strutture è da sfatare. Per i bimbi appena nati o molto piccoli è vero che esiste una forte "domanda". Ma con i più grandicelli questa generosità sfuma, proporzionalmente con l'età dello sventurato, con la presenza di disabilità o di diagnosi neuropsichiatrica (non infrequente in chi ha subito grossi traumi infantili), ma pure con evidente omosessualità. Infatti molte famiglie hanno alle spalle anche una motivazione religiosa ad adottare: il punto è che se la religione medesima presenta una forte disparità di trattamento verso gli omosessuali il problema si scaricherà immediatamente sul soggetto più debole, il bambino (o il ragazzo). Un altro disincentivo a farsi carico dei minori si ha quando il giudice ha decretato che è possibile procedere con l'affido ma non con l'adozione, per non recidere del tutto i legami con la famiglia d'origine. In generale avviene quando i genitori naturali presentano delle forti dipendenze (da droga o da alcol) ma non sono maltrattanti nei confronti dei piccoli, manifestano anzi il desiderio di farsene carico ma non sono (in parte o del tutto) in grado di farlo. Questi minori, per cui è possibile l'affido ma non l'adozione (salvo una revisione della sentenza), sono molto meno "appetibili" e spesso rimangono in attesa di una famiglia affidataria per molti anni: nel frattempo crescono, così l'affido diventa ancora meno probabile. E' una brutta spirale. Nella mia lunga esperienza, prima di volontariato e poi di lavoro nel sociale, ho visto una bimba di sei anni attenderne altrettanti prima di arrivare all'affido. E' evidente che questa attesa lascia dei segni, dei vuoti e dei traumi che poi è sempre più difficile superare.

Alla fine che cosa fa la "mitologica" coppia eterosessuale? In gran parte, piuttosto che rischiare con un bimbo ormai troppo cresciuto e magari disilluso, cerca di ricorrere all'adozione internazionale: sempre però ricercando il piccino di età più bassa possibile, sano, con i denti a posto e magari un buon "pedigree" familiare.

Motivo per cui il legislatore aveva già previsto, tanti anni fa, un canale privilegiato per adozioni di minori definito burocraticamente "CASI PARTICOLARI": questa sì aperta ai single.

http://www.dirittierisposte.it/Schede/F ... 8_art.aspx

Naturalmente si può essere single per la legge italiana ma far parte di una coppia omosessuale (non riconosciuta, appunto, dalla legge italiana). Quindi il legislatore cosa dice? Che se fate parte di una coppia "diversa" siete diversi, per l'appunto. Quindi accontentatevi di adottare minori "diversi": psichiatrici, disabili, eventualmente omosessuali "che nessuno vuole".

Questa è la realtà italiana.


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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 22/03/2015, 15:12

Grazie Flavio.
Ho riletto due volte.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda flaviomob il 22/03/2015, 15:25

Prego. E' sempre un piacere.


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