Temop che Netanyahu sia convinto che a Gaza NON esista distinzione fra "civili" e combattenti e che tutta la popolazione sia ostile, per cui sta applicando una politica di depopulation chemira a spostare più persone possibile in Egitto o magari in Europa , creando una "zona vuota" vicino alla porzione meridionale di Israele.
Bisogna consoderare che nell' attacco dell' ottobre 2023 Israele è andato vicino alla sconfitta, perché solo il mancato "sfondamento" del confine da parte dei rivoltosi in Cisgiordania ha impedito che le forze palestinesi si congiungessero fra Gaza e Gerusalemme e tagliassero i vitali collegamenti fra Tel Aviv e Gerusalemme da un lato e Dimona/Eilat dall' altro, dividedo il Paese in due.
Gli israeliani, che conoscono la storia, sanno bene che se due anni fa è andata bene per loro, grazie alla mobilizzazione dei riservisti e il gran numero di autoveicoli privati in possesso dei singoli soldati (che ha permesso di aggirare il temporaneo collasso dei trasporti pubblici) , in futuro un attacco a sorpresa potrebbe benissimo avere successo.
Un' altra cosa da considerare è l' apporto significativo dato da laureati STEM europei, in particolare francesi, convertiti all' islam in merito a pianificazione e strategia e questo ci obbliga a porci domande scomode relative al clima che si respira nelle nostre università