http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11 ... ni/772894/
”Come può pretendere il Partito democratico che i nostri senatori e i nostri ministri continuino a collaborare con chi, violando le leggi, compie un omicidio politico, assassina politicamente il leader dei moderati?”. Silvio Berlusconi, in un’intervista all’Huffington Post risponde a distanza alle dichiarazioni del segretario Pdl Angelino Alfano, che lo ha invitato a sostenere Enrico Letta anche in caso di decadenza.
L’ex premier si rivolge quindi ai senatori “colombe” Pdl, in vista della discussione e del voto al Senato del 27 novembre. Ricorda loro il ‘caso’ di Gianfranco Fini, invitandoli a “non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita”. E suggerisce: “A loro dico: se si contraddicono i nostri elettori, non si va da nessuna parte. Anche Fini e altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita”. Poi prosegue: ”Li inviterei ad ascoltare i cittadini sia sulla legge di stabilità che sulla mia decadenza. E ricordino che il tema non è tanto quello di essere leali a Silvio Berlusconi, ma quello di essere leali ai nostri elettori e ai programmi su cui ci hanno dato il consenso”.
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Queste non sono intimidazioni mafiose, sono consigli di un "padre di famiglia".
Un magistrato potrebbe vedere in queste frasi anche un'allusione al "voto di scambio" ...
In lontananza, qualcuno ribadisce meglio il concetto:
"Ma che voto di scambio d'Egitto! ... Chisto è nu voto a nu Santu e i fedeli sua hannu affà chello che vò 'o Santo ('o fidanzatu mio)!" (Questo è un voto ad un Santo e i suoi fedeli debbono fare ciò che vuole il Santo - mio fidanzato-!)