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Le mobilitazioni cittadine fermano o ridimensionano opere

MessaggioInviato: 23/11/2012, 19:36
da mauri
quindi la mobilitazione delle persone serve eccome, una bella notizia, come pure le petizioni che a volte firmiamo senza speranza e a volte hanno successo, è fondamentale l'informazione e il passaparola, sicuramente la protesta è più incisiva a livello locale perchè la partecipazione delle persone che vogliono salvaguardare il loro territorio fa maggiore leva sui politici locali che hanno paura poi di perdere consensi, così deve essere anche a livello nazionale e mi piacciono le iniziative "io non ti voto perchè..." ora iniziano a fare paura e condizionano le scelte
bane, mauri

Le mobilitazioni cittadine in tutta Italia hanno fermato o ridimensionato opere producendo un risparmio di quasi 121 miliardi. Il tempo ha dato loro ragione
Avevano ragione loro, i tremila siciliani che il 18 maggio 1980 marciarono per protestare contro la costruzione di una strada litoranea tra Castellammare del Golfo e San Vito lo Capo, nel trapanese. Con la “marcia dello Zingaro” riuscirono a fermare il progetto, e la galleria scavata nella roccia “per dare inizio alla costruzione di una strada”, come ricorda un cartello di legno, oggi la attraversa -rigorosamente a piedi- chiunque voglia entrare nella Riserva naturale orientata dello Zingaro, la prima istituita in Sicilia nel maggio del 1981.
http://www.altreconomia.it/site/fr_cont ... RivDet=146

Re: Le mobilitazioni cittadine fermano o ridimensionano oper

MessaggioInviato: 05/12/2012, 22:09
da lucameni
Bè questo viene considerato esercizio da sindrome Nimby oppure espressione di "comunismo" proprio da coloro che invece dovrebbero essere in prima linea contro gli sprechi (e da noi lo spreco avviene perchè si foraggia amici e amici degli amici) e per salvaguardare il bilancio dello Stato. A parte il fatto che, in malafede, si tende a spacciare come estremismo mere proteste nate dal buon senso, questo è uno dei tanti paradossi italiani che denotano la nostra infima cultura politica: una sinistra che usa (anche) argomenti come rigore di bilancio (nello specifico) e quindi nulla di keinesiano, pensando di portare avanti temi anticapitastici, mentre i presunti liberisti usano argomenti come crescita per spacciare sprechi, ruberie, e disastri assortiti ai danni di quello Stato che dicono di volere più moderno. Non so se sia una farsa tutta italiana ma di certo da noi ha una marcia in più. E meno male che, nonostante certi media, abbiamo ancora un rimasuglio di società civile che sa pensare con la propria testa e si impegna per il proprio futuro. Altrimenti.....