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ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Messaggioda franz il 02/06/2008, 12:16

ranvit ha scritto:No non è indispensabile!

Il problema pero' è che è cosi'!

Spinetta fa giustamente i cazzi suoi!
Vittorio

Ognuno fa (naturalmente) i fatti suoi.
Se la politica è arte della mediazione tra interessi diversi e contrapposti, è evidente che si trova a che fare con chi cerca di ottenere risultati per sè.
Io anzi diffido di chi dice, a parole, che cerca di fare l'interesse degli altri o quello generale.
Il piu' delle volte tira a fregarci ed in realtà sta solo perseguendo il suo legittimo interesse personale mascherato da interesse generale.

La coollettività (ed il governo ne è parte esecutiva) è invece interessata al perseguimento di un interesse generale.

Nel campo del volo aereo italiano quale è questo interesse generale?
Partiamo da qui altrimenti si gira a vuoto.

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Re: ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Messaggioda ranvit il 02/06/2008, 12:59

Sacrosanto quello che dici franz, ma davvero non c'era altra soluzione all'Air France?

Non sempre la soluzione migliore pero' è quella di attenersi rigidamente alle regole di mercato....e lo dice uno che ci crede molto.

L'Italia è un Paese ripiegato su se stesso a causa di una mentalità troppo "ragioneristica" da una parte e troppo "sinistro-velleitaria" dall'altra. Mi riferisco a personaggi tipo Prodi/Tps da una parte e alla necessità dei voti della sinistra radicale/ambientalista dall'altra...per non parlare del sindacalismo blocca-riforme dall'altra ancora.

Certe volte è necessario "buttare il cuore oltre l'ostacolo". E' attualmente secondo me il caso del Ponte sullo Stretto e dell'Alitalia.
L'Alitalia è stata un vanto dell'Italia per tanto tempo (ho viaggiato migliaia di volte in aereo). Se è andata in crisi è stato solo per le tante assunzioni clientelari, per la difesa sindacale ad oltranza dei privilegi dei propri dipendenti....quelli buoni e quelli "da licenziare" (difetto comune del resto a tutta l' AP e parapubblica, vedi IRI) e per la scelta governativa di top-manager davvero incapaci. Siccome anche Air France per "salvare" l'Alitalia voleva un sacco di soldi....tanto vale riprovarci noi, se si pensa questa volta di gestirla bene! L'immagine di un Italia capace di risolvere la cosa sarebbe a dir poco rivitalizzante per l'intero Paese.
Il Ponte sullo Stretto potrebbe essere il detonatore di una rinascita economica del Sud. Certo, a chi vive lontano dal sud e fa solo ragionamenti ragioneristici e/o di pseudo ambientalismo, puo' sembrare uno spreco. Ma proviamo ad immaginare l'impatto e l'eco che ne avrebbe oltre che l'afflusso di capitali e quindi di lavoro.

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Re: ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Messaggioda franz il 02/06/2008, 13:25

ranvit ha scritto:Sacrosanto quello che dici franz, ma davvero non c'era altra soluzione all'Air France?

Ah, non so.... tu hai visto altre offerte?

Comunque manca ancora la visione di quale possa essere il famoso "interesse generale".
Se non lo definiamo, giriamo a vuoto.
ranvit ha scritto:Certe volte è necessario "buttare il cuore oltre l'ostacolo". E' attualmente secondo me il caso del Ponte sullo Stretto e dell'Alitalia.

Sono due cose diverse.
Il ponte sullo stretto è una struttura strategica, come tale la sua economicità e necessità si misura con metro diverso, di lungo periodo.
Si puo' essere pro o contro ma il ponte è uno solo.
Alitalia è uno dei tanti vettori esistenti: la sua economicità e necessità si misura annualmente, in competizione con altri.
Se uno fallisce il traffico si trasferise su altri vettori, piu' efficenti.

Non si sa bene per quale motivo ma abbiamo due gambe, due braccia, due reni, due polmoni e .... un cuore solo.
Se dovessi buttare l'unico che ho oltre l'ostacolo, non sceglierei mai Alitalia.

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Re: ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Messaggioda asinello il 02/06/2008, 16:46

>Vedremo....intanto noi del Cs, dopo aver fatto di tutto, con il contributo dei sindacati, per sfasciare l'Alitalia, la stavamo svendendo in modo miserevole

Siamo arrivati a questo punto perché la gestione è stata quella che è. Le occasioni importanti ci sono state, ma se nel 1999 si perde il treno con Klm e nel 2004/5 il primo treno con Air France, preferendo ricapitalizzare e affidando Alitalia a Cimoli (noto per aver distrutto anche Fs e per essersi buscato in cambio due mega pensioncine...), non si può certo recriminare nel 2007/08... D'Altronde c'era tutto un discorsino da fare intorno alla Lega Nord (non fatto, come sempre l'abilità del csx a scovare i punti deboli dell'avversario è nota), che nel 2000 era contraria a Malpensa, gli amministratori di cdx hanno fatto fiorire scali regionali in tutta la Val Padana, ecc... Risultato? La Lega cavalca la questione Malpensa in modo illegittimo, Galan pensa a Venezia, mica a Malpensa, Alitalia fallisce, Air France scappa, i cittadini pagano... wow, tutto quadra.
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Re: ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Messaggioda pinopic1 il 02/06/2008, 17:48

ranvit ha scritto:Il Ponte sullo Stretto potrebbe essere il detonatore di una rinascita economica del Sud. Certo, a chi vive lontano dal sud e fa solo ragionamenti ragioneristici e/o di pseudo ambientalismo, puo' sembrare uno spreco. Ma proviamo ad immaginare l'impatto e l'eco che ne avrebbe oltre che l'afflusso di capitali e quindi di lavoro.
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Sono 150 anni che nel sud mettono detonatori per la rinascita economica che non detonano mai e alla fine si afflosciano. La prima mia obiezione al ponte è questa: poiché si usano le stesse parole, si fanno le stesse previsioni entusiastiche di sviluppo, i protagonisti anche se di epoche diverse si assomigliano come tante gocce d'acqua, si usano le stesse espressioni vaghe (detonatore, indotto, volano di sviluppo) ... temo che sarà l'ennesimo imbroglio.
Dalle parti dove sono nato avevano sistemato due detonatori negli anni 60 al punto che hanno condizionato le scelte scolastiche di tanti giovani). Da tempo i detonatori sono stati rimossi perché si erano bagnati e non detonavano più.
Adesso dal programma del candidato PD alle elezioni provinciali vedo che si sta tornando a prendere in considerazione quello che a suo tempo era stato abbandonato per far posto ai due detonatori, cioè le risorse locali e la vocazione secolare di quelle popolazioni.

Insomma il sud dovrebbe farsi furbo e smetteral di farsi imporre lo sviluppo che conviene al nord.

Comunque, come agirebbe questo nuovo detonatore?
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Re: ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Messaggioda Moderazione il 02/06/2008, 18:11

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Ponti e trafori

Messaggioda franz il 02/06/2008, 20:47

pinopic1 ha scritto:Comunque, come agirebbe questo nuovo detonatore?

Guarda, io non ho mai usato questo termine e non sono in grado di prevedere il futuro.
Pero' so (o credo di saper) leggere il passato, cosa forse ancora piu' difficile.
Vedo per esempio cosa hanno significato i trafori ferroviari prima ed autostadali poi, sulle Alpi.
Valli chiuse come la valle d'aosta, la leventina in Ticino, il brennero, si sono trasformate in vie di comunicazione tra le genti e di traffici, mercati.
Terre di emigrazione, che come unica risorsa avevano il castagno, i funghi, i mirtilli, ora sono territori ricchi.
La Valle d'aosta è tra le regiioni piu' ricche d'Italia, in termini procapite.

Trafori e ponti uniscono terre distanti e rendono possibili scambi prima ostacolati e rallentati.
Questo ha un innegabile effetto positivo. Il resto segue "a ruota" e quindi preferisco parlare di effetto "volano".

Ciao,
Franz
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Re: Ponti e trafori

Messaggioda pinopic1 il 02/06/2008, 21:22

franz ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Comunque, come agirebbe questo nuovo detonatore?

Guarda, io non ho mai usato questo termine e non sono in grado di prevedere il futuro.
Pero' so (o credo di saper) leggere il passato, cosa forse ancora piu' difficile.
Vedo per esempio cosa hanno significato i trafori ferroviari prima ed autostadali poi, sulle Alpi.
Valli chiuse come la valle d'aosta, la leventina in Ticino, il brennero, si sono trasformate in vie di comunicazione tra le genti e di traffici, mercati.
Terre di emigrazione, che come unica risorsa avevano il castagno, i funghi, i mirtilli, ora sono territori ricchi.
La Valle d'aosta è tra le regiioni piu' ricche d'Italia, in termini procapite.

Trafori e ponti uniscono terre distanti e rendono possibili scambi prima ostacolati e rallentati.
Questo ha un innegabile effetto positivo. Il resto segue "a ruota" e quindi preferisco parlare di effetto "volano".

Ciao,
Franz


Ma io credevo di rispondere a Ranvit non a Franz. Devo aver fatto qualche errore.

Anche io ho parlato del passato e ti assicuro che per l a parte che non ho vissuto l'ho letto e riletto. I trafori hanno collegato il nortd italia con l'Europa. Un nord italia che intanto aveva un suo modello economico pienamente rispondente alle caratteristiche della regione, nato in quelle terre e non imposto dall'esterno.
Io non sono pregiudizialmente contrario al ponte anche se mi dispiace perdere per sempre la Laguna di Capo Peloro ma tanto l'ha già devastata la speculazione edilizia e l'urbanizzazione fatta dai geometri; tutto sommato meglio darle il colpo di grazia con un pilastro del ponte.
Però conoscendo la storia sono molto diffidente. Intanto allo stato attuale unirebbe soltanto Messina a Scilla. Se funziona sarebbe un'arteria moderna e veloce tra due strozzature: la Calabria e la Sicilia.
Sicilia: 1300 km di rete ferroviaria, soltanto 50 km a doppio binario. Le gallerie sono troppo strette per consentire il passaggio dei moderni carri merci. Sai quanto ci si impiega da Messina ad Agrigento con i treni regionali? Intorno a 8 ore. Minimo circa 6 ore con i treni veloci. (Ci vogliono meno di 6 ore da Bergamo a Roma).
A parte le autostrade, le strade che dovrebebro collegare le autostrade alle località interne sono ancora quelle costruite dai borbone, in molti casi è impossibile il transito di due camion contemporaneamente nei due sensi. Le satatali ME-CT e ME-PA sono ancora le vie consolari dei consoli Valerio e Pompeo riaddattate un po' dai Borbone. Non ti dico delle strade che collegano la costa alle località collinari.
La storia della Salerno-Reggio è nota, ricordo soltanto che dura da circa 40 anni. Non parlo delle strade interne. Sul versante ionico della Calabria non c'è autostrada e neanche superstrada.
In Sicilia poi c'è ancora irrisolto il problema dell'acqua potabile in molte città.
Allora quando avranno realizzato queste infrastrutture propedeutiche al ponte diventerò favorevole.

Però ti ricordo che il traffico passeggeri con i treni dal continente alla sicilia è in costane diminuzione per la concorrenza dell'aereo (forse qualche aeroporto in più...). Le merci potrebbero viaggiare via mare dalla sicilia ai porti del nord, della francia, della ex Iugoslavia (autostrade del mare).
I pendolari messinesi e calabresi dispongono di un ottimo servizio di aliscafi; ... però se poi devono usare anche il treno sono dolori.

Comunque se hanno risolto tutti i problemi tecnici, dopo la prima pietra delle infrastrutture che ho detto, può partire anche il ponte.

Le opere che perderebbero il finanziamento (del governo Prodi) a favore del taglio dell'ICI

sistema degli attracchi al porto di Villa San Giovanni (84 milioni di euro)
megalotto 3 della statale 106 Jonica-Sibari-Roseto (265 milioni di euro)
megalotto 9-Crotone-Cariati (25 milioni di euro),
megalotto 12 e 13 della tangenziale di Reggio Calabria (15 milioni ciascuno)
interventi per la valorizzazione e la tutela del territorio e del mare.

realizzazione delle metropolitane di Palermo, Catania e Messina
secondo lotto della Agrigento- Caltanissetta,
nuovo attracco per il porto di Messina
passante ferroviario di Palermo.

Però non c'entra niente con l'Alitalia. Meglio aprire un nuovo argomento?
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Re: Ponti e trafori

Messaggioda franz il 02/06/2008, 21:35

pinopic1 ha scritto:Ma io credevo di rispondere a Ranvit non a Franz. Devo aver fatto qualche errore.

Non sono io che ho risposto a te .....
Spero che in un forum sia permesso :-)

Le esigenze di collegare terre distanti (Germania con l'Italia) hanno portato ricchezza anche la' in mezzo, sulle Alpi, dove l'economia 150 anni fa non era ancora sviluppata.
Le vie di comunicazione creano ricchezza (ed anche qualche problema, lo sappiamo) e da quella ricchezza poi nascono ancne tutte quelle strutture mancanti che lamentiamo.

Ciao,
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Re: ALITALIA: Altri soldi buttati via.

Messaggioda ranvit il 03/06/2008, 10:42

Ho lavorato per tutti gli anni '90 a Lipari. Inizialmente abitavo a Pescara (fino al '97) poi a Salerno. Ho attraversato lo stretto centinaia e centinaia di volte.... Il treno per fare Villa S.Giovanni - Messina impiega 2 ore...

Ha detto molto bene franz : le vie di comunicazione sono fondamentali per lo sviluppo di un'area. Aggiungo che è inutile partire dalle cose piccole per poi arrivare alle grandi....meglio fare prima il ponte! Le altre necessità logistiche saranno una logica conseguenza. Forse andrebbe aggiunto anche il notevole incremento del turismo : un siffatto ponte attirerebbe una notevole mole di turisti anche solo per "vedere" l'opera.

L'Alitalia? C'erano altre cordate....bocciate perchè si era già deciso di darla ad Air France.
L'ipotesi di unire Alitalia ad Air One (nel '92 per sei mesi ho fatto settimanalmente la tratta Pescara - Catania con un piccolo turboelica da 18 posti di Aliadriatica - oggi Air One. All'epoca Aliadriatica aveva solo 3 Jetstream 31 che collegavano giornalmente Pescara con Catania, Torino e Bergamo....mi pare abbia saputo farci!), non mi sembra male. Successivamente si potrebbe anche cercare un accordo con altro vettore....ma a ben altre condizioni.

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