Chi come perché

Inviato:
03/03/2009, 3:28
da pierodm
Chi decide e in base a quali criteri che cosa spostare e dove spostare?
Per esempio, Il Capitalismo e la Crisi, è un tema da mettere tra la fiscalità e la previdenza?
Mi sembra un'idea stravagante - diciamo che fa pensare più a un burocrate che ad una "redazione" politica.
Re: Chi come perché

Inviato:
03/03/2009, 9:06
da franz
Il forum in cui è stato spostato quell'intervento si chiama "Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza" e visto che la crisi è economica e ora riguarda soprattutto il lavoro, mi pare una scelta corretta.
Eventualmente poteva essere anche messo in "Temi caldi nel mondo" ma di certo nelle "discussioni sul dopo voto" ci stava un bel po' fuori posto.
Ogni scelta ovviamente ha il suo piccolo o grande livello di arbitrarietà ma sostanzialmente visto che a parte alcuni i nuovi iscritti, che possono faticare inizialmente ad orientarsi, i nostri 500 utenti trovano benissimo il forum in cui postare i loro interventi, direi che non ci sono grossi problemi.
Decide chi è di turno e ha tempo per fare un po' di ordine.
Saluti,
Franz
Re: Chi come perché

Inviato:
03/03/2009, 11:29
da pierodm
Io credo che sarebbe ora di definire questi anni che viviamo in modo diverso da "quelli del dopo-voto", visto che in pratica nella sezione così denominata si trattano i temi caldi, tiepidi, quelli ancora crudi e quelli freddi di frigorifero italiani.
Nei miei numerosi e svariati precedenti giornalistici, mi è capitato spesso di organizzare il contenuto di una pubblicazione, e anche io tendevo a partire con una suddivisione in argomenti e rubriche che seguivano una certa mia idea.
Poi, regolarmente, mi trovavo di fronte ad articoli, documenti e contributi assai difficili da collocare in quella suddivisione, per cui a mano a mano certi steccati sparivano e la suddivisione si riduceva ad un numero minore di "argomenti" - o alla sparizione totale di suddivisioni esplicite, cosa che in un giornale si può fare ma forse non è opportuna in un forum.
A me sembra che sarebbe più utile rivedere l'attuale suddivisione, invece di scaricare sulle spalle degli iscritti la responsabilità di fare una scelta che spesso non è facile.
Tra l'altro, può succedere che una collocazione che appare "sbagliata" sul piano nominalistico, sia invece una scelta dell'iscritto, il quale mettendo un intervento in una sezione invece che in un altra vuole dare un certo significato e non un altro.
Nel caso di cui parliamo - capitalismo e crisi - l'intento dell'autore era quello di considerare, e di far considerare agli altri, questo tema come uno di quelli sostanziali nell'attuale dibattito politico generale, anche italiano. Almeno, così mi sembra.